Uno sguardo sui libri che aiutano a "liberare" il tuo potenziale
Il testo di cui voglio parlarti oggi è un manualetto che è stato scritto circa 10 anni fa.
L'autore è un terapeuta che ha deciso di “condensare” in poche pagine alcune delle tecniche da lui usate in terapia, e che si sono rivelate essere le più efficaci per i pazienti.
Come specifica lo stesso autore, il manuale non si sostituisce alla terapia né ha la pretesa di curare i vari disagi psichici conclamati.
Si presenta, invece, come una guida per l’auto aiuto, che può essere usata da tutti per migliorare il proprio benessere e lavorare su alcuni aspetti precisi come il rilassamento, le proprie risorse, la propria autostima.
Gli spunti di esercizi proposti attingono dal mondo del training autogeno, del biofeedback e dell’ipnosi e, cosa molto utile secondo me, vengono introdotti e spiegati molto bene proprio per dare alla Persona la sensazione di capire ciò che sta andando a fare.
Ci sono, poi, tutti i trascritti delle suggestioni da sperimentare, che si possono registrare in modo poi da seguire la propria voce registrata concentrandosi meglio sull’esperienza.
Infine, il libro è diviso in 4 sezioni che vanno a lavorare su aspetti specifici come il rilassamento mutuato in particolare dal training autogeno, o le varie suggestioni legate al proprio Sé, alle proprie parti più nascoste o al rapporto con il corpo.
Un manuale agile e utile se vuoi conoscerti meglio e sperimentarti in una condizione di “normalità” e di miglioramento personale.
3 COSE CHE HO IMPARATO LEGGENDO QUESTO LIBRO
1. L’importanza del rilassamento.
Una buona porzione degli esercizi proposti nel testo verte sul rilassamento e sull’autoinduzione di uno stato di calma e distensione, fondamentale per ricaricarsi. Questa dimensione coinvolge, ovviamente, il corpo insieme all’esperienza del calore, della pesantezza, del respiro profondo, dell’ascoltare il proprio cuore che batte regolare.
Alla luce di ciò, questa lettura riconferma dentro di me l’importanza del regalarci dei momenti di pace, sotto forma di rilassamento e di calma, proprio per poter affrontare meglio le varie corse quotidiane.
Ci sono Persone che mi dicono che il rilassamento o la meditazione non fa per loro, che non riescono a stare fermi in silenzio, che è impossibile pensare di rilassarsi in questo modo: l’apprendimento che, un po’ in risposta, mi porto dietro è invece quello del provare, del non partire prevenuti e dell’insistere dandosi del tempo.
Certo, all’inizio non sarà facile e non si avranno subito i benefici attesi ma, come buona parte delle nostre facoltà fisiche e mentali, anche il rilassamento può essere appreso e allenato con un po’ di pazienza. Vedrai che, una volta sperimentato davvero questo stato di calma, potresti avere la piacevole sorpresa di non poterne fare più a meno!
2. L’immaginazione come canale.
Le tecniche proposte nel testo sfruttano molto il potere della suggestione e dell’immaginazione. Devi concepire tutto questo non come una “manipolazione artificiale” della tua mente, ma proprio come una sorta di canale di accesso: per aprire un portone ho bisogno di una chiave e, allo stesso modo, per entrare in un determinato stato mentale ho bisogno di una chiave di accesso come può essere, appunto, l’immaginazione.
Come abbiamo visto in altri post, il nostro cervello attiva gli stessi canali percettivi sia che si tratti di realtà “tangibile” che di immaginazione: il vantaggio di tutto questo è che, detta molto superficialmente, puoi sfruttare il canale immaginativo per ricreare dentro di te delle dimensioni di ben-essere, rilassamento, ma anche di risorsa e autoefficacia personale.
Il risultato è che, grazie al potere dell’immaginazione, potrai sentirti davvero come se fossi al mare in relax o, ancora, sentire il caldo abbraccio di una Persona a te cara senza che questa sia per forza presente lì con te.
Ma che me ne faccio di tutto questo se tanto non è reale? Forse il punto è proprio questo: possiamo dire che è comunque un’esperienza reale, seppur diversa da quello che sperimenti nel “concreto” del tuo quotidiano.
E questo suo essere lo stesso reale manda al nostro cervello dei “messaggi positivi” rispetto al fatto che va tutto bene, che siamo rilassati o che ci sentiamo bene con noi stessi e via dicendo. Messaggi che diventano fondamentali per affrontare con serenità ed equilibrio il nostro vivere quotidiano.
3. La potenza del prendersi cura di sè.
Un po’ come corollario da questa lettura, mi porto dentro l’importanza del prendersi cura di sé, del fermarsi un attimo per ascoltarsi, del trovare un proprio spazio interiore ed esteriore.
Siamo abituati a correre, mentre queste tecniche immaginative ci invitano a fermarci e fare silenzio. Siamo abituati al tutto e subito, mentre questi esercizi ci fanno apprendere la bellezza della pazienza e dello stare con delle sensazioni che cambiano lentamente nel tempo. Siamo abituati alla velocità, mentre questi esercizi ci portano a fare esperienza della lentezza.
Infine, credo che la cosa migliore di questo progetto sia proprio rappresentata dal potere dell’auto aiuto: gli spunti proposti stimolano l’attivazione personale, non la fruizione passiva.
Ti portano a “sporcarti le mani” per lavorare attivamente e con un senso di autoefficacia ad un progetto di ben-essere che dipende solo da te, e credo che questo rappresenti, se vogliamo, un po’ una rivoluzione.
CITAZIONE PREFERITA
“La percezione del proprio calore mentale è una condizione indispensabile per vivere la vita di relazione con sé e con gli altri. Sperimentare, evocando o immaginando, la dimensione del calore sulla propria pelle emotiva, permette un maggior approfondimento di come il sé è accolto dentro l’apparato psicosensoriale e relazionale. Ascoltare il caldo di sé è ripercorrere anche un tratto passato della propria storia affettiva e sociale”
Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.