Tecniche immaginative e vita quotidiana
Ti è mai capitato di ritrovarti a chiudere gli occhi e, magari, immaginare di essere in un luogo esotico, con il sole che ti scalda e una brezza leggera che ti fa il solletico?
Bene, stavi immaginando!
E suppongo anche che immaginare di essere in quello scenario così rilassante ti abbia davvero fatto sentire meglio, permesso di staccare un attimo e, perché no, messo un po’ più di buon umore.
Questo è quello che può succedere se impari ad usare l’immaginazione nella tua vita: attenzione, questo non significa scappare dalla realtà, dissociarsi o cose del genere.
In questa sede parliamo di una funzione “sana” della nostra psiche che, come vedremo, può essere molto utile se applicata in vari contesti della nostra vita.
Ma, intanto, andiamo a vedere cosa vuol dire immaginare!
Immaginazione e dintorni
Possiamo definire l’immaginazione un contenuto mentale con qualità sensoriali, cioè legate a vista, udito, tatto e simili, che può avere un carattere letterale o simbolico.
Letterale significa che se, per esempio, voglio evocare un’immagine rilassante, posso immaginare un mare calmo, che è per definizione uno stimolo rilassante. In questo caso l’immagine è direttamente connessa a ciò che rappresenta.
A livello simbolico, invece, se per esempio voglio evocare la leggerezza posso immaginare una piuma bianca e soffice che viene lentamente trasportata dal vento: in questo caso il collegamento non è immediato, ma è piuttosto legato a ciò che l’immagine rappresenta simbolicamente, non in concreto (piuma come leggerezza).
Come vedi, essendo io più visiva ti ho proposto delle immagini, ma non è detto che il tuo canale immaginativo preferenziale sia la vista: magari per te è più rilassante evocare il suono delle onde del mare che vanno e vengono, o il profumo della salsedine.
Ognuno ha un suo canale preferenziale e basta solo scoprire qual è! Meglio ancora se riesci ad integrare più canali sensoriali: in questo modo la tua immaginazione diventa ancora più potente e vivida.
Ma perché è così importante usare l’immaginazione?
Devi sapere che, detta molto molto semplice, il nostro cervello non distingue tra realtà e immaginazione, nel senso che immaginazione e percezione hanno le stesse proprietà e, quindi, questo determina le stesse reazioni cerebrali e fisiologiche sia che tu stia solo immaginando, sia che tu stia realmente percependo uno stimolo reale.
Questo è un aspetto molto importante, che ha un risvolto positivo e uno negativo.
Quello negativo è che se vivi delle situazioni di stress, o hai un disturbo mentale come un post traumatico da stress, ansia, un disturbo ossessivo e simili, il tuo cervello andrà a crearsi delle immagini intrusive e angoscianti, che ti porteranno a rinforzare il tuo disagio. Questa può essere definita una forma di immaginazione “negativa”, nel senso che nuoce alla Persona e, infatti, in psicoterapia esistono tutta una serie di tecniche proprio per lavorare sulle immagini intrusive imparandole a gestire.
Il risvolto positivo dell’immaginazione è che, invece, ne esiste un’altra categoria che definiamo “positiva”. Questa è l’immaginazione che si usa, per esempio, nel mondo dello sport, del management o del benessere in genere, per potenziare nella Persona degli aspetti legati a risorse interiori, obiettivi da raggiungere, rilassamento e meditazione.
Da questo discorso possiamo dedurre che l’immaginazione ha un accesso privilegiato alle emozioni: se ho immagini negative e intrusive, probabilmente starò male e le mie emozioni saranno più legate ad angoscia e tristezza. Se, viceversa, riesco ad evocare in me delle immagini positive, di successo, di rilassamento probabilmente le emozioni che proverò saranno di pace, serenità, gioia.
Tradotto in altri termini, questo vuol dire che l’immaginazione è molto più immediata della parola e, quindi, ci permette di accedere in maniera molto più veloce e diretta alle nostre emozioni. Questo ha delle conseguenze molto importanti sul nostro benessere, proprio perché usare l’immaginazione può diventare uno strumento ottimale anche per “regolare” le nostre emozioni.
Tecniche immaginative per il tuo quotidiano
Se, come abbiamo visto, l’immaginazione può essere un valido strumento per regolare le nostre emozioni nel quotidiano, adesso andiamo a vedere in che modo.
Ti ribadisco di nuovo che in questa sede stiamo trattando immaginazione e tecniche immaginative in un contesto di “normalità”, e non si ha la pretesa di dare dei rimedi fai da te per lavorare su problematiche psicologiche o disagi di vario genere. In questi casi sarà la psicoterapia ad aiutarti, e le tecniche che, di volta in volta, il professionista che ti segue deciderà di adottare.
Qui mi riferisco all’uso dell’immaginazione per rilassarci dopo una giornata piena, per visualizzare degli obiettivi futuri che vogliamo porre, per potenziare dentro di noi delle risorse che, a volte, dimentichiamo di avere.
A questo proposito ti propongo tre esempi che puoi usare per fare tutto ciò.
1. Posto calmo per rilassarti.
Immagina di trovarti in un luogo o in una situazione che per te sono fonte di calma e relax: può essere, come già visto prima, il mare, una spa, la montagna o un ruscello. Ma, se vuoi, puoi inventarti anche di sana pianta un posto che non esiste e, perché no, una situazione che non c’è nella realtà.
Ancora, una situazione calma può essere visualizzarti sul divano con il tuo partner a sorseggiare un bicchiere di vino, o immaginarti a leggere con la tua coperta preferita mentre fuori piove.
Non importa cosa andrai ad evocare, importa come quella visualizzazione ti farà sentire. Infatti, è molto importante che le emozioni che l’immaginazione ti suscita siano funzionali al rilassamento, quindi della famiglia della serenità, della benessere, del conforto, della sicurezza e simili.
Per rendere l’immagine ancora più potente, scorrila dalla prospettiva di tutti e 5 i sensi: cosa vedi, cosa senti, cosa tocchi, cosa assapori, che odori ci sono.
2. La pinacoteca delle risorse per riscoprirti.
Per andare a ritrovare dentro di te delle qualità, competenze, punti di forza, risorse che non sempre prendi in considerazione ti propongo di creare un’esposizione di quadri interiore.
Parti individuando una o più caratteristiche positive che ti appartengono: possono essere legate all’aspetto fisico, al tuo carattere, a delle capacità che hai, a delle competenze che ti puoi riconoscere, a delle azioni positive che compi.
Una volta trovata la tua risorsa, trasformala in un quadro. Può trattarsi di una visualizzazione letterale, nel senso che puoi immaginare un quadro dove ci sei tu con quella data risorsa o, ancora più calzante con l’immagine della pinacoteca, può essere un’immagine simbolica e astratta, che ti rimanda a quella tua qualità.
Immagina di visualizzare il tuo quadro (se ti torna meglio puoi anche vederti mentre lo attacchi al muro) e, poi, trovaci un nome che lo vada a definire in modo che tu possa ricordartelo più facilmente.
3. La simulazione mentale per raggiungere i tuoi obiettivi.
Questo esercizio può servirti per visualizzare un’azione futura che dovrai compiere. Creati la rappresentazione immaginativa di un evento, una prestazione, o un compito che dovrai svolgere nel futuro e fai andare avanti tutta la scena come se fosse un film.
In pratica devi proprio simulare lo svolgersi di quel dato evento, ovviamente visualizzandolo in positivo e vedendoti raggiungere un dato obiettivo che ti se posta/o. Attenzione, però, gli obiettivi devono essere il più realistici possibili: se il tuo obiettivo è andare sulla luna e ti visualizzi mentre lo fai …. Beh magari ci andrai anche, ma è poco aderente alla realtà!
L’obiettivo qui non è evadere dalla realtà, ma potenziarti.
Per intendersi, puoi visualizzarti mentre presenti ai tuoi capi il progetto a cui stai lavorando da mesi: prendi più dettagli sensoriali possibili legati alla scena e, poi, immaginati sicura/o mentre esponi il progetto, sorridente, interessata/o e con la certezza che sia una ricchezza per la tua azienda.
Volendo, potresti anche crearti una visualizzazione più strutturata che, in un certo senso, comprenda tutti e 3 gli esercizi. Per raggiungere quel dato obiettivo (simulazione mentale), di che risorse specifiche ho bisogno (pinacoteca)? E cosa può aiutarmi a calmarmi e darmi pace per raggiungerlo (posto calmo)?
Spero che queste dritte ti siano state utili, e ti lascio alcuni testi se vuoi imparare ad usare queste tecniche nel tuo quotidiano.
“Tecniche di distensione immaginativa. Manuale di auto-aiuto”, di Enrico Magni.
“L’immaginazione guidata con i bambini e gli adolescenti. Esercizi e tecniche per l’apprendimento, la creatività e il rilassamento”, di Maureen Murdock.
“La semina e il raccolto. Crea la tua vita con la visualizzazione”, di Neville Goddard.
“Visualizzazione in pratica.12 lezioni per imparare l’immaginazione creativa e usarla per la tua crescita professionale e personale”, di Michael Doody.
Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.