Perfezionismo e relazioni sentimentali: connubio possibile?
Nei post precedenti abbiamo parlato di perfezionismo e di quanto la trappola della perfezione possa rivelarsi deleteria per chi ne è affetto.
Oggi voglio puntare i riflettori sul perfezionismo nella relazione di coppia: è davvero possibile essere perfetti in coppia?
Cosa potrebbe provare il partner di una Persona perfezionista? Quali possono essere i passi utili per mitigare un perfezionismo di coppia troppo marcato?
Iniziamo con il ribadire che la perfezione non esiste e, proprio per questo, chi pensa di doverla/volerla raggiungere nella sua vita e in quella di coppia è già, di base, un po’ fuori strada.
Avete mai visto quelle coppie dove va sempre tutto splendidamente bene? Mai litigato, mai divergenze di vedute, mai mancanze di rispetto, mai bugie, mai insoddisfazione, mai niente di niente.
Ma è davvero possibile avere una coppia perfetta?
Io credo proprio di no e, se per caso esistono coppie del genere (perché esistono!), forse bisognerebbe chiedersi come mai si ha la necessità di far vedere quanto tutto vada magnificamente bene. Spesso, infatti, troviamo a monte una scarsa consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e dei propri reali bisogni.
Detto questo, andiamo a vedere i possibili matching di coppia sul tema perfezionismo.
Incroci di coppia possibili
Come ribadito più volte in altri post, siamo il frutto di ciò che siamo stati. E, per questo, è molto probabile che nelle nostre relazioni tenderemo o a replicare esattamente quello che abbiamo imparato di noi stessi e degli altri nel nostro passato, oppure a fare l’esatto opposto di ciò che abbiamo vissuto.
Non mi fraintendere, non è tutto “già scritto” ed esiste anche l’opzione C: attraverso un percorso di consapevolezza, come può essere quello della psicoterapia, puoi imparare a dare un nome e un cognome a quello che ti è successo e, di conseguenza, imparerai ad approcciarti alla tua vita e alle tue relazioni con modalità completamente indipendenti dal tuo passato.
Ma, nella maggior parte dei casi, ci imbatteremo in pattern di relazioni di coppia che non fanno altro che replicare dei clichè già visti. Non fa eccezione il tema del perfezionismo, con le sue declinazioni e manifestazioni più o meno manifeste: perciò, andiamo a vedere alcuni incroci possibili!
- Perfetto+Perfetto: questo può rivelarsi il matching più stabile del mondo ma, paradossalmente, anche il più deleterio in assoluto.
Quando siamo davanti a due Persone che mostrano tratti caratteriali più o meno simili possiamo ottenere un equilibrio totale o, più frequentemente, un disequilibrio totale. Se mettiamo insieme due Persone dedite, per esempio, all’ordine, alla puntualità, al lavoro, con degli standard di vita molto elevati, poco inclini alle sorprese o al divertimento, con la tendenza ad essere insoddisfatte e concentrate sui traguardi ancora da raggiungere, possiamo ottenere la tipica “coppia perfetta”.
Coppia perfetta perché del tutto imprigionata in trappole troppo complicate da spezzare di cui, tra l’altro, non si ha alcuna consapevolezza perché entrambi i partner indossano gli stessi occhiali per leggere la loro realtà.
Altro esito possibile, invece, è una coppia che esplode, proprio perché si può generare una sorta di lotta per il trofeo del “perfetto dell’anno”. Se due persone si assomigliano troppo, infatti, tenderanno ad applicare lo stesso metro di giudizio e, forse, non riusciranno ad incontrarsi mai davvero perché non avranno una campana diversa a compensarle.
- Imperfetto+Imperfetto: qui possiamo avere più o meno gli stessi equilibri del primo caso, solo rovesciati. I partner possono vivere benissimo nel loro caos, nella disorganizzazione e mancanza di progetti più totale, nella difficoltà ad essere responsabili e a portare a termine un compito e via dicendo, ma standoci benissimo.
Come, nello stesso tempo, questo tipo di coppia potrebbe soccombere perché non è dotata di elementi di diversità che vanno a bilanciare le cose creando maggiore equilibrio.
- Perfetto+Imperfetto: il clichè più tipico è, invece, proprio quello dove in una coppia ritroviamo un partner con la trappola della perfezione e un partner che non ha questo tipo di trappola. Questa tendenza può essere fonte di attriti e discussioni proprio perché, volente o nolente, il perfezionista tenderà a voler cambiare il suo partner.
Andiamo dalla tendenza maniacale all’ordine che potrebbe scontrarsi con il disordine altrui, per passare poi alla rigidità rispetto a determinate routine e al loro modo di essere messe in atto, fino ad arrivare ad una certa mania di perfezionismo legata anche ai rapporti sessuali, che perdono di spontaneità e intimità.
Se ci fai caso, ci sono molte coppie che si “compensano” in questo senso: lei ordinata e lui disordinatissimo, lui ligio al dovere e alle responsabilità e lei più libera e legata al piacere del momento, lei ambiziosa e in continua corsa verso il successo e lui senza aspirazioni.
Non so se vi siete mai trovati dalla parte del “non perfezionista”, ma quello che accomuna spesso i vissuti di queste Persone è proprio il senso di forte giudizio. Il perfezionista, come già visto, tende ad essere estremamente autocritico e giudicante sia con se stesso che con gli altri: ecco che, quindi, il principale campo di battaglia per mettere in atto questo aspetto è proprio la coppia.
Sembra che non si possa mai godere dei momenti insieme perché si trova sempre qualcosa da criticare o per cui essere insoddisfatti, oppure si è concentrati maggiormente ad usare il tempo in maniera produttiva (magari facendo mille attività) senza stare insieme davvero.
Un po’ per reazione un po’ per apprendimento, è molto probabile che il perfezionista tenda a far sentire il suo partner come lui/lei si è sentito/a da piccolo/a: perennemente inadeguato, non all’altezza, sbagliato. Non è infrequente, infatti, ritrovare nelle persone perfezioniste dei tratti di grandiosità e/o presunzione, che li fanno approcciare agli altri con un’aria di supponenza e superiorità.
E, come abbiamo visto in precedenza parlando del rapporto tra perfezionismo e attaccamento, questa può essere solo una “copertura” per non sentire il dolore di ciò che si è vissuto da piccoli e per non guardare in faccia il proprio profondo senso di inadeguatezza.
Quello che rimane in tutte queste situazioni è, di base, una profonda solitudine: solitudine perché non si riescono a trovare dei punti di incontro, perché non ci si sente rispettivamente compresi dall’altro nelle proprie necessità, perché non si parla la stessa lingua.
E, attenzione, non parliamo necessariamente di coppie che non funzionano insieme, anzi tutto il contrario: accade molto spesso che due persone siano legate da un sentimento davvero importante, che ci sia di base una condivisione di valori comuni ma dove, purtroppo, arriva la tendenza più o meno inconsapevole a replicare dei modelli probabilmente appresi a partire dalle rispettive storie di attaccamento.
Che fare allora?
Dalla perfezione all’im-perfezione
Quando una coppia si ritrova a dover fare i conti con la trappola della perfezione, la tendenza immediata e spontanea è spesso quella di litigare per far valere le proprie ragioni ma, alla lunga, un litigio che non evolve in una discussione costruttiva non risolve le cose, anzi le peggiora.
Un po’ come già visto negli spunti di riflessione per “superare” la trappola del perfezionismo, una condizione di base che entrambi i partner dovrebbero imparare a sviluppare è quella dell’apertura.
Apertura verso una possibilità diversa, apertura verso la diversità. Diversità che non dovrebbe essere vissuta come perdita di controllo o destabilizzazione (cosa spesso all’ordine del giorno), ma come ricchezza e fonte di crescita. Ecco, perciò, dei piccoli spunti di riflessione per esercitare l’apertura nella tua coppia, sperando che possano servirti da spunto per impegnarti a “smussare le asperità”.
1. Impara a guardarti da fuori.
Questo significa analizza nel modo più oggettivo possibile i tuoi comportamenti all’interno della coppia, in modo da provare a vedere se quello che ti muove è un perfezionismo esagerato o meno. Più acquisirai consapevolezza e capacità analitica, anche rispetto alla tua storia, più sarai in grado di porti alla giusta distanza per poter fare delle scelte più funzionali.
2. Accetta le critiche.
Non è detto che il tuo punto di vista sia sempre quello giusto o che se il tuo partner ti fa delle osservazioni vuole attaccarti in maniera gratuita. Ricorda sempre di approcciarti alla Persona che ami con una sorta di “buona fede di base”: pensa sempre che il tuo partner vuole il tuo bene, poi avrai modo di ricrederti se non fosse questo il caso. Di contro, morditi un po’ di più la lingua tutte le volte che vorresti dire “io avrei fatto …”. L’aspetto predominante dovrebbe, in questo caso, essere quello della negoziazione: sforzarsi di trovare dei punti di incontro che possano andare bene per entrambi può essere, infatti, una soluzione.
3. Inizia a chiedere aiuto.
Impara pian piano a guardare il tuo partner come un alleato, come qualcuno che è qui per aiutarti e che è pronto a rispondere in maniera positiva se inizierai a chiedere o a delegare. Non puoi pensare di dover portare avanti tutti i tuoi progetti di vita da sola/o, se no non ha senso che tua sia in coppia. E, ricorda, non sei meno perfetta/o se ogni tanto ti appoggi a qualcuno.
4. Allenta il controllo.
Fai dei piccoli “esperimenti” nei quali ti prendi il rischio di far fare al tuo partner. Che sia prenotare una vacanza o scegliere un ristorante, inizia a sentire cosa si prova nell’affidarsi a qualcun altro e nel vivere anche l’imperfezione di un qualcosa che non è esattamente come te la sei immaginata.
5. Reinvesti su calore e intimità.
Una delle caratteristiche del perfezionista, come già detto, è appunto il distacco e la freddezza emotiva, aspetti che alla lunga potrebbero allontanare il partner. Diventa, allora, importante riscoprire dei momenti di incontro autentico, fatto di dialogo e intimità, dove puoi impegnarti a diminuire il tuo bisogno di controllare la situazione per lasciarti andare alle sensazioni che ti arrivano da un bacio o da una carezza.
Ovviamente questi spunti non sono e non possono essere risolutivi o esaustivi per “risolvere” delle difficoltà che, quasi sempre, hanno radici molto profonde e complesse: vogliono solo rappresentare dei “primi passi” per iniziare ad aprire delle brecce dentro di te, magari facendoti venire più voglia di occuparti di te stessa/o e della tua coppia.
Prima di concludere, ecco come sempre qualche testo utile:
- “La felicità in tasca. L’arte di vivere bene senza essere perfetti”, di Tal Ben-Shahar.
- “I 7 segreti per una relazione sana e felice”, di Don Miguel Ruiz Jr. e Heather Ash Amara.
- “Relazione di coppia efficace. Creare il rapporto desiderato”, di Patty Howell e Ralph Jones.“
Un caldo benvenuto a chi è approdato per caso su questa pagina e a chi ci è arrivato di proposito, insieme ad un grosso arrivederci a chi vorrà tornare a trovarmi.